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belle o brutte il giornale online sui cani...
Maltrattamento di animali: cani vivevano sul davanzale di una finestra
Costretti a vivere sul davanzale di una finestra, ammassati l’uno sull’altro correndo il rischio continuo di cadere giù, tra le inferriate dello scorri mano. Queste le pessime condizioni in cui erano tenuti a vivere due poveri cani a Rugles, un piccolo paesino della Normandia, in Francia.
Fortunatamente i cani sono stati avvistati dai volontari di una nota associazione animalista del paese, Brigitte Bardot, che avrebbero provveduto a denunciare per maltrattamento di animali i proprietari dei due cani.
Tuttavia pare sia risultato piuttosto difficile riuscire a rintracciare i proprietari dei cani, neppure i vicini di casa sarebbero riusciti a fornire informazioni a riguardo ai volontari dell’associazione animalista.
Data l’indifferenza del vicinato e l’impossibilità nel riuscire a contattare i proprietari dei cani, i volontari dell’associazione avrebbero ben pensato di rivolgersi al sindaco della città attraverso un esposto. Grazie all’intervento dei vigili del fuoco è stato possibile liberare i due setter costretti a vivere sul davanzale della finestra.
I cani, sebbene in buone condizioni di salute, erano malnutriti al momento del recupero. Successivamente, sarebbero stati affidati alle cure dei veterinari dell’associazione animalista.Chissà se i proprietari si faranno vivi per riavere i propri cuccioli indietro.
Fortunatamente i cani sono stati avvistati dai volontari di una nota associazione animalista del paese, Brigitte Bardot, che avrebbero provveduto a denunciare per maltrattamento di animali i proprietari dei due cani.
Tuttavia pare sia risultato piuttosto difficile riuscire a rintracciare i proprietari dei cani, neppure i vicini di casa sarebbero riusciti a fornire informazioni a riguardo ai volontari dell’associazione animalista.
Data l’indifferenza del vicinato e l’impossibilità nel riuscire a contattare i proprietari dei cani, i volontari dell’associazione avrebbero ben pensato di rivolgersi al sindaco della città attraverso un esposto. Grazie all’intervento dei vigili del fuoco è stato possibile liberare i due setter costretti a vivere sul davanzale della finestra.
I cani, sebbene in buone condizioni di salute, erano malnutriti al momento del recupero. Successivamente, sarebbero stati affidati alle cure dei veterinari dell’associazione animalista.Chissà se i proprietari si faranno vivi per riavere i propri cuccioli indietro.
Cani legati alla catena: se troppo corta è maltrattamento di animali
Addestrare ed educare gli animali, come ad esempio i cani, non è tanto facile quanto sembra, soprattutto quando alcuni metodi adottati sono considerati reati da parte della legge che cerca di assicurarsi che i piccoli amici a quattro zampe siano tratti nel rispetto e garanzia dei loro stessidiritti. A tal proposito si porta in esempio una sentenza della Cassazione, emessa e confermata per la seconda volta negli ultimi giorni, nella quale un sessantenne di Mondovi è stato chiamato a pagare una multa di 5 mila euro per maltrattamento di animali.
Nel dettaglio l’uomo avrebbe maltrattato i suoi tre cani, tenendoli legati con una catena corta in un luogo in degrado, pieno di rifiuti. Secondo quanto dichiarato nella sentenza emessa dalla Cassazione, i poveri cani presentavano delle piaghe al collo proprio per via della catena troppo corta.
A nulla è servito il ricorso a causa del quale ora l’uomo dovrà coprire anche le spese processuali, altre 1000 euro. Adottare e prendersi cura di un cane è un gesto nobile tuttavia è necessario farlo rispettando l’animale e assicurandosi che stia bene.
Nel dettaglio l’uomo avrebbe maltrattato i suoi tre cani, tenendoli legati con una catena corta in un luogo in degrado, pieno di rifiuti. Secondo quanto dichiarato nella sentenza emessa dalla Cassazione, i poveri cani presentavano delle piaghe al collo proprio per via della catena troppo corta.
A nulla è servito il ricorso a causa del quale ora l’uomo dovrà coprire anche le spese processuali, altre 1000 euro. Adottare e prendersi cura di un cane è un gesto nobile tuttavia è necessario farlo rispettando l’animale e assicurandosi che stia bene.
Protezione animali: vietato taglio di code e orecchie ai cani
Secondo una nuova ordinanza emessa dal Ministero della Salute sulla sicurezza e prevenzione dei cani, nessun cane potrà più essere sottoposto al taglio delle orecchie o della coda sia che l’intervento in questione riguardi aspetti estetici o funzionali. Se non vi è una motivazione valida, ossia curativa, i cani non possono essere sottoposti all’intervento che potrà quindi essere effettuato solo nel caso in cui il medico veterinario considererà il singolo caso, quindi in riferimento al singolo animale, necessario per ragioni mediche.
Un divieto davvero interessante e utile soprattutto dopo che il mese di marzo scorso il ministroFerruccio Fazio aveva cercato di permettere il taglio delle code ad alcuni tipi di animali, stando a quanto dichiarato in proposito dalla lega anti-vivisezione.
A chiarire ogni dubbio ora ci pensa la nuova ordinanza ministeriale che categoricamente nega qualsiasi tipo d’intervento nei confronti dei cani per quanto riguarda il taglio delle code o delle orecchie ad eccezione degli interventi ritenuti da un medico veterinario necessari per motivi di salute del singolo animale. Proprio per questo motivo gli interventi di taglio di orecchie o code di cani devono essere registrati e certificati dal medico veterinario che effettuerà l’intervento.
Nel mese di Aprile l’Italia aveva ratificato la Convenzione europea per la protezione degli animalidomestici mentre lo scorso novembre era già stata emanata una legge affinché i principi contenuti all’interno della Convenzione europea venissero messi in regola. Come prevede la convenzione mirata ad assicurare il benessere degli animali domestici oltre all’abbandono o maltrattamento degli animali è vietato qualsiasi tipo d’intervento chirurgico volto semplicemente a modificare l’aspetto estetico dell’animale.
Un divieto davvero interessante e utile soprattutto dopo che il mese di marzo scorso il ministroFerruccio Fazio aveva cercato di permettere il taglio delle code ad alcuni tipi di animali, stando a quanto dichiarato in proposito dalla lega anti-vivisezione.
A chiarire ogni dubbio ora ci pensa la nuova ordinanza ministeriale che categoricamente nega qualsiasi tipo d’intervento nei confronti dei cani per quanto riguarda il taglio delle code o delle orecchie ad eccezione degli interventi ritenuti da un medico veterinario necessari per motivi di salute del singolo animale. Proprio per questo motivo gli interventi di taglio di orecchie o code di cani devono essere registrati e certificati dal medico veterinario che effettuerà l’intervento.
Nel mese di Aprile l’Italia aveva ratificato la Convenzione europea per la protezione degli animalidomestici mentre lo scorso novembre era già stata emanata una legge affinché i principi contenuti all’interno della Convenzione europea venissero messi in regola. Come prevede la convenzione mirata ad assicurare il benessere degli animali domestici oltre all’abbandono o maltrattamento degli animali è vietato qualsiasi tipo d’intervento chirurgico volto semplicemente a modificare l’aspetto estetico dell’animale.
Cane salva il padrone da una frana, ecco Leo
Il cane è il migliore amico dell’uomo e sono sempre più numerosi le circostanze che lo dimostrano. Bisognerebbe tenerne conto proprio ora che, in vista delle vacanze estive, iniziano a verificarsi i casi di abbandono di cani. È un premio meritato quello riconosciuto al meticcio che impedì alpadrone di morire, obbligandolo a frenare la macchina prima che finisse in un burrone. Si chiama Leo il cane che grazie al suo istinto è riuscito a salvare il suo padrone. Non è un cane di razza, bensì un bastardino dal pelo bruno con le zampe bianche e il muso che ricorda un volpino. Per lui il 16 agosto un premio Fedeltà del Cane a San Rocco di Camiglia, in occasione della festa patronale, durante la quale si festeggia per l’appunto il santo che protegge i cani.
Il piccolo grande eroe è arrivato dalla Serbia, il 15 settembre 2011 a Prevo, a casa del suo nuovo padrone Pierpaolo Paradisi. L’uomo vive in mezzo al Parco Nazionale delle Cinque Terre, una montagna che si affaccia verso il Mar Ligure. Essendo rimasto solo, l’uomo, che si definisce il guardiano del faro, aveva chiesto d i poter adottare un cane, attraverso la HumAnimal, impegnata nel mettere in salvo gli animali domestici abbandonati dopo la guerra nell’ex Jugoslavia. I cani randagi sono tanti, molti muoiono, ma i più fortunati vengono accalappiati e riescono a sfuggire alletorture a cui vengono sottoposti per essere eliminati. Leo è uno di questi.
Tutto è successo la mattina del 25 ottobre scorso, quando Pierpaolo, in una giornata di temporale, decide di portare il suo nuovo amico a quattro zampe a lavoro, in macchina con lui.
A causa del forte temporale Pierpaolo decide di anticipare l’uscita dal suo lavoro, ovvero l’Osservatorio sulla povertà della Caritas di La Spezia, per rientrare a casa con tranquillità. Dopo una forte grandinata Pierpaolo si trova difronte un bivio, da una parte la strada verso San Bernardino e Corniglia e dall’altra Vernazza.
È proprio in quel momento che Leo, che era rimasto seduto tranquillo sul sedile posteriore, balza di colpo sulle gambe del suo padrone, obbligandolo a frenare immediatamente la macchina. Mentre l’uomo, spaventato, sposta il cane sull’altro sedile, osserva, a pochi metri davanti a lui, la montagna che collassa, sprofondando nel vuoto, come accade nei film, solo che qui era tutto reale. Una scena incancellabile per l’uomo salvato dal suo piccolo amico a quattro zampe: “Davanti a noi ho visto una Panda trascinata dalla frana che ha sfiorato anche il muso della nostra auto e se Leo non mi avesse dato l’allarme saremmo precipitati, ha sentito il pericolo e mi ha urlato “fermati, fermati, salviamoci, non andiamo incontro alla morte!”
L’uomo non sapeva dell’alluvione che si stava scatenando su tutta la Liguria, dopo aver contattato i vigili del fuoco, capisce che non può ricevere soccorsi nell’immediato cosi dopo aver cercato di allontanare l’auto, è ritornato a piedi a Corniglia, insieme al suo cane eroe.
Il piccolo grande eroe è arrivato dalla Serbia, il 15 settembre 2011 a Prevo, a casa del suo nuovo padrone Pierpaolo Paradisi. L’uomo vive in mezzo al Parco Nazionale delle Cinque Terre, una montagna che si affaccia verso il Mar Ligure. Essendo rimasto solo, l’uomo, che si definisce il guardiano del faro, aveva chiesto d i poter adottare un cane, attraverso la HumAnimal, impegnata nel mettere in salvo gli animali domestici abbandonati dopo la guerra nell’ex Jugoslavia. I cani randagi sono tanti, molti muoiono, ma i più fortunati vengono accalappiati e riescono a sfuggire alletorture a cui vengono sottoposti per essere eliminati. Leo è uno di questi.
Tutto è successo la mattina del 25 ottobre scorso, quando Pierpaolo, in una giornata di temporale, decide di portare il suo nuovo amico a quattro zampe a lavoro, in macchina con lui.
A causa del forte temporale Pierpaolo decide di anticipare l’uscita dal suo lavoro, ovvero l’Osservatorio sulla povertà della Caritas di La Spezia, per rientrare a casa con tranquillità. Dopo una forte grandinata Pierpaolo si trova difronte un bivio, da una parte la strada verso San Bernardino e Corniglia e dall’altra Vernazza.
È proprio in quel momento che Leo, che era rimasto seduto tranquillo sul sedile posteriore, balza di colpo sulle gambe del suo padrone, obbligandolo a frenare immediatamente la macchina. Mentre l’uomo, spaventato, sposta il cane sull’altro sedile, osserva, a pochi metri davanti a lui, la montagna che collassa, sprofondando nel vuoto, come accade nei film, solo che qui era tutto reale. Una scena incancellabile per l’uomo salvato dal suo piccolo amico a quattro zampe: “Davanti a noi ho visto una Panda trascinata dalla frana che ha sfiorato anche il muso della nostra auto e se Leo non mi avesse dato l’allarme saremmo precipitati, ha sentito il pericolo e mi ha urlato “fermati, fermati, salviamoci, non andiamo incontro alla morte!”
L’uomo non sapeva dell’alluvione che si stava scatenando su tutta la Liguria, dopo aver contattato i vigili del fuoco, capisce che non può ricevere soccorsi nell’immediato cosi dopo aver cercato di allontanare l’auto, è ritornato a piedi a Corniglia, insieme al suo cane eroe.
Cane eroe salva il padrone e poi muore tra le fiamme
È riuscito a dimostrare al proprio padrone che i cani possono essere i migliori amici per l’uomo e questa dimostrazione gli è costata cara la vita. A raccontare la sua storia è Scott Dunn salvato da morte certa dal suo cane, un Boxer Duncan, dopo che un incendio era scoppiato nella casa in cui viveva, in Georgia.
I due si erano appisolati assieme sul sofà quando il cane, accortosi dell’incendio, avrebbe svegliato il padrone addormentato, mentre le fiamme avanzavano. I due sono poi usciti ma qualcosa deve aver attirato l’attenzione del cane inducendolo a rientrare nella casa tra le fiamme. Impossibile per il suo padrone riuscire a fermarlo o ritornare in casa per salvarlo.
Il corpo carbonizzato dell’animale è stato poi ritrovato dentro l’abitazione dai vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Il cane eroico, celebrato come il migliore al mondo, è stato poi seppellitodal padrone disperato, nel giardino di casa.
I due si erano appisolati assieme sul sofà quando il cane, accortosi dell’incendio, avrebbe svegliato il padrone addormentato, mentre le fiamme avanzavano. I due sono poi usciti ma qualcosa deve aver attirato l’attenzione del cane inducendolo a rientrare nella casa tra le fiamme. Impossibile per il suo padrone riuscire a fermarlo o ritornare in casa per salvarlo.
Il corpo carbonizzato dell’animale è stato poi ritrovato dentro l’abitazione dai vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Il cane eroico, celebrato come il migliore al mondo, è stato poi seppellitodal padrone disperato, nel giardino di casa.
Cane si butta dal balcone del terzo piano spinto dalla fame
Una madre farebbe qualsiasi cosa per il proprio cucciolo, anche sacrificare la propria vita. È questa la storia di una femmina di pitbull rimasta chiusa all’interno di una casa abbandonata per tre lunghi e interminabili mesi. La femmina non era sola, insieme con lei c’era anche il suo cucciolo, sempre più affamato
Non poteva andare avanti, il suo piccolo aveva bisogno di mangiare e anche lei, per questo motivo, dopo essersi resa conto che abbaiare non avrebbe attirato l’attenzione di nessuno, ha deciso di rischiare il tutto per tutto, e lanciarsi dal terzo piano, dalla finestra dell’appartamento dove si trovava. Un salto che le sarebbe stato sicuramente fatale, un gesto estremo fatto solo per amore, per cercare un soccorso per lei e per il suo cucciolo.
Dopo la caduta, l’animale piovuto dal cielo, è stato subito soccorso e curato dai veterinari, che sono riusciti a salvarlo.
I suoi soccorritori avrebbero fatto poi irruzione nell’appartamento abbandonato, dove avrebbero trovato il cucciolo in uno stato quasi irrecuperabile. I due cani sono stati presi e affidati alle cure mediche necessarie e si spera che si riprendano presto.
L’appartamento come anche i due cani era completamento infestato da parassiti, stando quanto dichiarato dai membri dell’Animal Control, che avrebbero provveduto al salvataggio dei dueanimali.
Non poteva andare avanti, il suo piccolo aveva bisogno di mangiare e anche lei, per questo motivo, dopo essersi resa conto che abbaiare non avrebbe attirato l’attenzione di nessuno, ha deciso di rischiare il tutto per tutto, e lanciarsi dal terzo piano, dalla finestra dell’appartamento dove si trovava. Un salto che le sarebbe stato sicuramente fatale, un gesto estremo fatto solo per amore, per cercare un soccorso per lei e per il suo cucciolo.
Dopo la caduta, l’animale piovuto dal cielo, è stato subito soccorso e curato dai veterinari, che sono riusciti a salvarlo.
I suoi soccorritori avrebbero fatto poi irruzione nell’appartamento abbandonato, dove avrebbero trovato il cucciolo in uno stato quasi irrecuperabile. I due cani sono stati presi e affidati alle cure mediche necessarie e si spera che si riprendano presto.
L’appartamento come anche i due cani era completamento infestato da parassiti, stando quanto dichiarato dai membri dell’Animal Control, che avrebbero provveduto al salvataggio dei dueanimali.
Cane si butta dal balcone e muore. Il padrone lo aveva umiliato
Gli animali sono tanto sensibili quanto gli umani e lo dimostrano ogni giorno. È questa la storia di Wei Sheng, un cane della provincia di Fuzhou, in Cina, che si sarebbe ucciso , buttandosi dal balcone. Pare che il suo padrone lo avesse umiliato, rimproverandolo davanti ad una cagnetta. Uncane di razza, rottweiler, che in passato aveva ottenuto diversi premi in dei concorsi canini.
Diverse persone avrebbero testimoniato di aver visto il cane di appena 11 mesi, saltare dal balcone al quinto piano. Sarebbe stato il padrone a dichiarare di averlo rimproverato davanti alla cagnetta, poco prima che si buttasse. È possibile, quindi, che il cane, sentendosi umiliato e offeso, abbia avuto la reazione di scappare lontano dal padrone.
Ipotesi questa confermata da un docente universitario di politiche agricole, secondo cui i cani a quest’età, non essendo ancora adulti, assumono lo stesso comportamento di un bambino. In un momento di shock e turbamento i cani di quest’età sono incapaci di valutare cosa possa esserepericoloso o meno per loro.
Quasi certamente il cane avrebbe agito d’impulso, senza pensarci, come farebbe un bambino, senza immaginare che saltando dal balcone sarebbe morto.
Diverse persone avrebbero testimoniato di aver visto il cane di appena 11 mesi, saltare dal balcone al quinto piano. Sarebbe stato il padrone a dichiarare di averlo rimproverato davanti alla cagnetta, poco prima che si buttasse. È possibile, quindi, che il cane, sentendosi umiliato e offeso, abbia avuto la reazione di scappare lontano dal padrone.
Ipotesi questa confermata da un docente universitario di politiche agricole, secondo cui i cani a quest’età, non essendo ancora adulti, assumono lo stesso comportamento di un bambino. In un momento di shock e turbamento i cani di quest’età sono incapaci di valutare cosa possa esserepericoloso o meno per loro.
Quasi certamente il cane avrebbe agito d’impulso, senza pensarci, come farebbe un bambino, senza immaginare che saltando dal balcone sarebbe morto.
Cane di cinque mesi salva il padrone che sta per annegare
Che gli animali siano meglio degli uomini non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Così come non c’è bisogno di sottolineare l’inscindibile rapporto che lega ogni cane al suo padrone. Quello che è successo ad Antignano, in provincia di Livorno, in Toscana, è un chiaro, ed ennesimo, esempio di come forte possa essere l’amore che lega un cane al proprio padrone. Gli atti di eroismo dei nostri amici a quattro zampe, infatti, sono così numerosi che non dovrebbero più nemmeno provocare tanto stupore.
Ma ecco quello che è accaduto. Un uomo, in grave difficoltà, stava per annegare nelle acque di fronte alla città toscana quando Chicca, il suo cucciolo di cinque mesi, non ha esitato un secondo e ha iniziato ad abbaiare per attirare l’attenzione degli altri bagnanti presenti sulla spiaggia.
Subito dopo, insieme ad altri due cani , Chicca si è tuffata senza paura nelle acque marine ed è riuscita nella vera e propria impresa di trarre in salvo l’amato padrone rimasto ‘intrappolato’ in unmulinello d’acqua che lo stava trascinando in fondo al mare.
‘Quando Chicca ha visto che Aldo era in difficoltà, ha cercato subito di attirare la nostra attenzione. È andata verso un bambino e lo ha colpito con il muso, poi si è diretta al mare. I nostri cani hanno iniziato ad abbaiare e si sono gettati in acqua. Chicca è un cucciolo quindi all’inizio ha avuto un po’ di paura a buttarsi perché non riusciva a vincere la forza delle correnti, poi anche lei è andata tra le onde‘, ha raccontato sollevata e orgogliosa la moglie dell’uomo salvato.
‘Ho iniziato a nuotare e quando ho deciso di rientrare a riva la corrente continuava a spingermi fuori. Ai piedi avevo dei sandali di gomma, di quelli che si usano per comminare sugli scogli. Ho cominciato a sentirli pesanti, come se mi trascinassero a fondo‘, ha poi spiegato il padrone di Chicca. Insomma, senza l’intervento degli eroici cani Aldo se la sarebbe davvero vista brutta.
E Chicca, un cucciolo di cinque mesi incrocio fra un labrador e un pastore belga, è ormai diventata una vera e propria eroina. Insomma, se a volte i proverbi sono ormai quasi solo dei luoghi comuni, quello che dice che ‘il cane è il migliore amico dell’uomo‘ è senza dubbio ancorapieno di significato.
Violentava il suo cane: condannato a 6 mesi di carcere
I casi di violenza umana contro gli animali non sono purtroppo una novità e in ogni parte del mondo, ciclicamente, accadono episodi orribili e dalla Polonia arriva oggi una notizia veramente scandalosa. Un uomo, che è stato condannato a 6 mesi di reclusione, abusava sessualmente del cane di famiglia.
L’uomo è stato scoperto e denunciato dalla sua stessa figlia ed ha ammesso poi di aver violentato ripetutamente il cane della sua famiglia.
I giudici polacchi di Zakopane hanno condannato W.D., di 64 anni, a sei mesi di carcere, anche se per un atto così perverso, probabilmente è una pena troppo blanda. L’uomo è stato scoperto in flagranza di reato dalla figlia, sconvolta dai lamenti del cane, che urlava di dolore, rinchiuso all’interno del garage di suo padre. La donna si è detta disgustata da un atto che per suo padre era ormai una routine, visto che ha ammesso di abusare del suo cane sia in garage che nella sua camera da letto.
Questo caso di violenza è molto simile alla triste storia di Bull, un cane di nove anni ritrovato a Roma in strada, dopo essere stato seviziato e stuprato violentemente e poi abbandonato in fin di vita senza pietà. Una crudeltà quasi assassina, ma per fortuna alcuni volontari lo hanno ritrovato – più morto che vivo – e lo hanno salvato facendolo curare d’urgenza. Nonostante le condizioni disperate, i medici veterinari romani sono riusciti a salvare Bull. Il cane aveva subito sevizie così feroci che i medici gli hanno dovuto ricostruire l’ano e amputargli il pene.
Speriamo che il cane polacco così come Bull guariscano presto e soprattutto che vengano affidati a dei padroni responsabili ed amorevoli, in grado di ricambiare il profondo affetto che il migliore amico dell’uomo sa donare incondizionatamente